A Catania il malcostume di attaccare manifesti e adesivi abusivamente è molto diffuso, con l’effetto di ledere il decoro e l’ordine della città; i luoghi preferiti da chi pubblicizza la propria attività o la propria iniziativa sono le paline e le fermate dei mezzi pubblici, i pali della segnaletica, i gabbiotti delle utenze telefoniche o dell’energia elettrica e persino i muri stessi della città.
Di questi giorni la notizia delle sanzioni elevate a un circo di passaggio nella nostra città, che nei mesi di dicembre e gennaio ha tappezzato molte vie cittadine di manifesti di varie dimensioni, avendo anche l’ardire di pubblicizzare una fantomatica serata di beneficenza a sostegno dei terremotati.
Il Nucleo Tributi Locali della Polizia Municipale ha accertato le affissioni abusive in vari siti della città, elevando 19 verbali per violazione delle norme Regolamentari comunali in materia di Affissioni e Pubblicità e del D.Lgs. n. 507/93 per un totale di circa 8 mila euro.
Un’ottima notizia non solo per i cittadini, ma anche per la tutela di coloro che invece le proprie affissioni le pagano nel pieno rispetto delle norme. L’impunità di cui godono gli “affissori” abusivi dà spesso luogo a forme di emulazione, con il risultato che ad essere deturpato e ogni metro quadrato dell’arredo urbano cittadino.
Da anni, infatti, imperversa impunemente un “imbrattatore seriale” che segnala la propria attività relativa a servizi di trasporto e facchinaggio.
Lo scorso autunno persino la meritoria iniziativa Ursino Buskers, svoltasi in piazza Federico di Svevia, è stata pubblicizzata in violazione delle norme e sopratutto del decoro.
Sono due ulteriori esempi che dimostrano quanto il fenomeno sia diffuso. L’attività di controllo e sanzione operata dalla Polizia Municipale nei confronti del circo, potrebbe essere estesa agli altri “affissori” abusivi in considerazione del fatto che i manifesti recano il numero di cellulare o fanno riferimento agli organizzatori delle manifestazioni.
Il recente decreto legislativo in materia di sicurezza urbana potrebbe dare una mano in questo senso poiché fornisce più strumenti per sanzionare chi lede il decoro della città: infatti con il nuovo testo del dl viene affidata al giudice la possibilità di disporre il ripristino o la ripulitura dei luoghi o risarcimento, per chi deturpa o imbratta beni immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati.